Tuesday, August 15, 2017

GLI INCONTRI CON SRI AUROBINDO 1





L´evento che precedette i miei incontri con Sri Aurobindo solo alcuni mesi dopo, é scolpito nella mia memoria in modo indelebile. Ricordo perfettamente trattarsi del 24 di Dicembre anche se non sono sicuro dell´anno, tra il 1996 ed il 1999. 

 Quel giorno mi trovavo lontano dal mulino, avevamo formato un piccolo gruppo e stavamo riformando la casa in campagna di un amico.
Il programma era terminare dei lavoretti la mattina presto e trascorrere il resto del giorno in compagnia, celebrando il Natale.

Mentre lavoravo, una frase imperativa attraversó la mia mente come una freccia, venuta da chissá dove: "Devi tornare a casa perché verrá a vederti un amico".

Ritornare a casa voleva dire rinunciare al programma lavorativo e festivo per quel giorno, tornando al mio mulino isolato tra le colline per trascorrere -probabilmente- il Natale da solo, perché non avevo nessuna sicurezza che la frase preannunciasse davvero un incontro con un vecchio amico.
Cosí che per un pó continuai a lavorare cercando di ignorare l´accaduto, ma ben presto scoprii che non mi era possibile continuare.Qualcosa dentro di me mi impulsava a rispondere all´appello.
Senza scendere in dettagli sulla ragione della mia decisione informai il gruppo che mi spiaceva ma tornavo a casa, e sebbene sorpresi, nessuno fece domande, evitandomi cosí imbarazzanti spiegazioni.

Mentre tornavo a casa mi sentii bene con me stesso per aver risposto alla chiamata, mi domandavo chi poteva essere l´amico in questione. 
Mi ero da poco trasferito alle Isole Canarie e non avevo tuttavia informato i miei vecchi amici della novitá, tra l´altro, a parte del gruppo che avevo appena lasciato non conoscevo nessuno che potessi realmente considerare un amico.

Quando raggiunsi il mulino era mezzogiorno. Mi disposi a fare un pó di pulizie e mi procurai del pane, del formaggio e della frutta nel negozietto del vicino villaggio se la mia visita avesse avuto fame.
Le ore trascorsero in aspettativa, spesso sbirciavo il sentiero che lungo la collina scendeva al mulino per riconoscere una sagoma familiare, ma quel giorno tutti dovevano essere con i loro cari a celebrare il Natale e nessuno percorse l´appartato sentiero.

Restai di vedetta mentre tramontava il sole e poi uscivano le stelle, faceva freddo, e nella oscuritá della notte senza luna nessuno ormai avrebbe piú potuto incontrare il sentiero, meno ancora un amico che non fosse mai stato lí anteriormente.

Accesi il fuoco e seduto a gambe incrociate sul tappeto cominciai a recriminarmi per aver dato ascolto alla frase comparsa nella mia mente. Adesso ero solo e lontano da tutti, avrei potuto restare dov´ero e festeggiare il Natale in compagnia, invece avevo voluto dar ascolto a quella voce senza risultati,  in futuro giá non avrei piú potuto confidare  che tali voci avessero un contenuto reale.

Contrariato e con un gesto di stizza ero sul punto di alzarmi e andare a letto quando ebbi la netta sensazione che qualcuno  si avvicinasse alla porta ed entrasse poi nel soggiorno.

Era proprio cosí! Una poderosa presenza invisibile si era fatta manifesta sorgendo dal nulla, ed ora era ferma nella stanza, ero ancora seduto a gambe incrociate, ma con la bocca aperta ed i capelli rizzati sulla testa!
 La presenza era cosí poderosa che sembrava le pareti stessero sul punto di esplodere incapaci di contenerla. Temetti per la mia incolumitá, non sapevo chi o cosa fosse, anche se invisibile era estremamente percettibile ed una sottile sensazione di angoscia si impossessó di me.

L´angoscia crebbe a dismisura al darmi conto che adesso quella presenza avanzava lentamente verso me....
Chiusi gli occhi e pregai la Madre Divina di aiutarmi, ma non sembró darmi ascolto: quando riaprii gli occhi la presenza era ferma accanto a me!

Ero pietrificato al suolo! Non sapevo cosa fare, non sapevo come reagire e non potevo fare altro che aspettare  il disincatenarsi degli eventi.
Poi, la presenza sembró inchinarsi verso me e toccarmi. 
Sentii con chiarezza come mi toccasse con un dito sulla controparte sottile del mio corpo fisico, esattamente sulla punta dell´osso sacro.
Ed improvvisamente un tumultuoso torrente di fuoco rosso-arancio si riversó nella mia spina dorsale.
 Giá sulle prime vertebre sacrali il torrente si assottiglió in due lame sottili di luce bianca di opposta polaritá, ma subito dopo queste si suddivisero in fasci di luce sussidiari che cominciarono a circondare il corpo con una sottile rete di luce bianca, risalendo lentamente verso la testa.

Allo largo delle strie di luce cominciarono a lampeggiare dei piccoli punti di luce, e seduto a  gambe incrociate com´ero, mi sorprese il pensiero che dovevo avere tutto l´aspetto di un´albero di Natale con le luci accese. E pensai con rammarico: "Adesso solo manca la stella sulla punta nevata", pensando nei miei capelli sicuramenti imbianchiti dallo spavento.

E la stella arrivó! I fasci di luce avevano raggiunto la testa, circondandola alternamente per poli opposti all´altezza della fronte, dal loro intercambio di energia si era creata un´aura magnetica, circolare ed orrizontale che pulsava ritmicamente e si espandeva nella stanza.

Mai nella mia vita avevo sperimentato una pace cosí solida e una sensazione di benessere fisico cosí intensa.

Ero sempre rimasto cosciente della presenza accanto a me, ma completamente coinvolto da quella peculiare esperienza, cosí che adesso giunsi le mani interiormente pregandola di perdonarmi per la mia angosciata reazione anteriore.

Ebbi la sensazione che la presenza cominciasse ad allontanarsi, e pensando trattenerla accanto a me ancora un pó domandai: "Chi sei"?..  Perché questo?.. Torneremo a d incontrarci ?..

Non ebbi una risposta immediata, peró quando era sul punto di scomparire del tutto un´altra frase questa volta proveniente dalla presenza attraversó la mia mente come una freccia: "É una benedizione per il lavoro che ti aspetta".
"Lavoro?... Che lavoro"?...
Ma non era piú lí per rispondere.
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Mi alzai e mi precipitai allo specchio, per fortuna non avevo i capelli bianchi e non vedevo punti di luce brillare sulla mia faccia, potevo tornare al lavoro senza dover dare spiegazioni ancora piú imbarazzanti...
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Le persone che hanno dimestichezza con gli atlanti di agopuntura avranno certamente notato come i sottili fasci di luce corrispondono ai meridiani che avvolgono il corpo ed i punti che brillavano essere i consueti punti di trattamento, perché in effetti, per me che avevo superficialmente studiado il tema mi apparve straordinariamente chiaro.
 Quello che peró non spiegano gli atlanti e nemmeno i testi di agopuntura é il torrente di luce in basso sull´osso sacro e l´aura circolare che si sprigiona dalla testa, tutto il resto é stato fedelmente ritratto dalla medicina cinese, dando prova di essere una medicina che sprofonda nella controparte sottile del corpo fisico, esperienza che doveva essere conosciuta a quegli antichi medici. 
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Qualche mese dopo, essendo stato attratto al cospetto di  Sri Aurobindo nel  mio corpo sottile, riconobbi quella poderosa aura che tanto mi aveva angosciato anteriormente, ma questa volta, l´aura emanava dalla beatifica visione del Maestro Immortale.
Difficilmente puó immaginarsi quanto poderosa sia l´aura del Maestro se non se ne ha l´esperienza, io sentivo che di essergli stato ancora piú vicino, il mio corpo si sarebbe disintegrato in una nuvola di atomi.