Friday, April 13, 2018

GLI INCONTRI CON SRI AUROBINDO 6




I giorni seguenti alla grande visione e alla visita sottile ad Auroville con il Maestro, ebbi una peculiare esperienza che si ripetette per qualche giorno.
Esattamente poco prima di svegliarmi, tutti i giorni nello stesso momento mi incontravo in un posto soleggiato, sempre lo stesso posto, mi sentivo avviluppato per la Sua aura ed ascoltavo la Sua voce conversare, istruirmi, peró non lo vedevo, era solo la sua voce. La riconoscevo perché era la stessa voce che aveva risuonato dentro di me giorni prima, una voce che infondeva una pace dolcissima e che manteneva l´attenzione all´apice per bere il nettare delle sue parole.

Sentivo la delizia spirituale di essere in intimo contatto con lui mentre mi parlava. 
Anche se non ricordo piú le parole esatte tutto verteva sulle qualitá della coscienza, ma non si riferiva a essa come "supermentale" o "sovramentale", semplicemente diceva "questa coscienza", come in questa frase che é rimasta scolpita piú che altre nella mia mente:
"Ricordati, niente sará escluso da "questa coscienza".
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Wednesday, April 11, 2018

GLI INCONTRI CON SRI AUROBINDO 5


Chiunque puó capire il mio stato d´animo la mattina dopo la grandiosa visione di Savitri, il futuro della terra, e lo stesso incontro con Sri Aurobindo.

Nonostante una parte di me credesse intensamente che era stato reale, improvvisamente sorgevano i dubbi che mi corrodevano: "Soono stato preda di poderosa allucinazione?"  "Mi avranno portato i miei studi e pratica dello yoga alla pazzía senza nemmeno accorgermene?" "Come posso aver addirittura immaginato che il Maestro chiedesse proprio a me se ero disposto a fare qualcosa per lui?" 

Con alterni dubbi e certezze chiusi gli occhi per incontrare nel sonno pace alla mia mente.
Riconobbi il tipico meccanismo, la mia coscienza era passata dallo stato di veglia a quello di sonno cosciente ma non ebbi tempo per osservare altro perché improvvisamente mi sentíi trasportare nell´aria ad una estrema velocitá, e prima che potessi darmi conto di quello che succedeva il viaggio era giá finito.

Mi trovavo ad Auroville nel mio corpo sottile, ne riconoscevo la luce che entrava per la finestra della stanza ed il verde ombroso degli alberi. Proprio contro la finestra un tavolo e una sedia, un uomo seduto a quel tavolo dandomi le spalle come intento a leggere qualcosa.

La mia prima reazione fu di incomoditá e sorpresa, incomodo perché avevo violato quello che ritenevo essere lo spazio privato di un individuo senza egli essere al corrente dell´intrusione, e sorpresa perché non riuscivo a capire che cosa stessi facendo in quel luogo.

La sorpresa fu tuttavia maggiore quando Sri Aurobindo si materializzó accanto a me. 
Stavo per chiedergli tutto eccitato che per favore mi spiegasse quando anticipandosi alla mia voce portó l´indice sulle labbra invitandomi al silenzio, e poi con il dito indicandomi l´uomo seduto al tavolo.

Sentendomi autorizzato ad indagare mi  avvicinai all´uomo, da dov´ ero potevo vedere perfettamente il suo profilo e le sue spalle e sporgendomi sopra di lui  potevo leggere perfettamente la rivista che aveva tra le mani.
 Detti un balzo di sorpresa mio malgrado e mi girai verso Sri Aurobindo: quell´uomo stava leggendo un´articolo che avevo scritto io stesso!  
Ma il Maestro continuava a guardarmi imperterrito, senza un gesto o una parola.
Rimisi gli occhi sulla rivista: l´articolo era comparso su una rivista New Age di amici belga ed editata a Bruxelles, ero stato io stesso a inviarla ad un amico in Auroville per conoscerne il parere, giá che prendeva in considerazione certi aspetti dello yoga integrale.

Ma presto incominciai a rendermi conto anche di un´altra cosa non meno importante, che ero capace di percepire la "atmosfera psicologica" di quell´uomo come se fosse un libro aperto.
Percepivo vivamente una atmosfera mentale asfissiante, e per un momento pensai con allarme il danno che quella asfissiante aura invisibile avrebbe potuto arrecare a dei bambini se sottomessi alla sua influenza.

Poi mi resi conto che concretamente io stesso ero oggetto del soffocante scrutinio di quell´uomo, leggeva il mio articolo non esattamente per informarsi ma con l´evidente intenzione di agire come un inquisitore, con la certezza assoluta e l´auto sufficienza di considerarsi capace di decidere se il mio articolo avesse o non avesse valore, o se peccasse di fragante eresia.

Ironia della sorte, il Maestro oggetto della sua ammirazione ed i cui scritti difendeva con tanto zelo dai profani, era proprio dietro le sue spalle e mi chiedevo come fosse possibile non aver dato nessun accenno di essersi reso conto per lo meno inconsciamente di qualcosa che aveva alterato la sua solitudine nel campo sottile, ma specialmente, essere stato completamente refrattario alla percezione della presenza del Maestro vicino a lui.

Quando ormai non avevo piú dubbi sulle mie percezioni  mi voltai un´altra volta verso il Maestro, molteplici le mie considerazioni e si accavallavano sulle mie labbra, peró continuava a guardarmi in silenzio con quegl´occhi accattivanti che mi riempivano di delizia spirituale.

Fece un gesto con la mano indicando lo presente come a dire "Questo é quello che c´é qui",
e senza interruzione mi ritrovai nel mio letto dal quale saltai con un balzo!

Pensate: se avevo dubbi sui miei incontri con il Maestro, se avevo dubbi sulla visione che mi aveva confidato, e se avevo dubbi sul fatto che ero stato con il Maestro ad Auroville quella stessa notte, tutto quello che dovevo fare era andare ad Auroville dal mio amico, incontrare la mia rivista e l´uomo che l´aveva letta! L´avrei riconosciuto dappertutto.

Brevemente aggiungeró qui, (perché l´ho sviluppato altrove con maggiori dettagli) che:
Andai ad Auroville, il mio amico aurovilliano conservava ancora la rivista, al chiedergli  che identificasse il lettore del mio articolo secondo la descrizione che gli fornivo, queste furono le sue testuali parole: " Sí, stai parlando di X, é stato un tempo quí come "guest", ed ora si é trasferito alla comunitá Y, e l´articolo glielo diedi io stesso da leggere, per conoscerne l´opinione.

 Incidentalmente, ho protetto l´identitá del soggetto che descrivo, e puó star sicuro che questo é tutto quello che riveleró su di lui, se un giorno leggesse quest´articolo, saprá che si tratta di lui e deciderá lui stesso se confermare o mantenere il silenzio su questo relato.

Potete immaginare la liberazione che sentii dopo quei mesi di dubbi! Tutti i miei incontri con Sri Aurobindo erano stati reali e ne avevo la conferma! Sono sincero, non é che avessi dubbi reali di averlo incontrato, il mio dubbio piú assillante era che mi avesse invitato ad occuparmi di qualcosa, mi riusciva difficile credere che avesse scelto proprio me tra tante persone certamente piú qualificate e riconosciute nei circoli dello yoga integrale, dove il Suo messaggio avrebbe potuto essere amplificato facilmente e raggiungere piú persone.
Invece, aveva scelto me, perso in un angolo di mondo, senza nemmeno luce elettrica, senza mezzi economici, senza niente di niente, per confidarmi la sua Visione di Savitri, e la richiesta di essergli utile.
Questo sconvolgeva tutta la mia vita, peró mai compito mi sembró piú meraglioso...

Tuesday, April 10, 2018

GLI INCONTRI CON SRI AUROBINDO 4



Questa notte il passo dalla coscienza di veglia al sonno cosciente é stato inusualmente facile, quasi fosse divenuto un movimento spontaneo senza bisogno di aplicarvi una volontá specifica.
Mi ritrovo nel mio corpo sottile in un mondo azzurrato e profondo. Non é l´azzurro del cielo, é quello del mondo mentale che ormai riconosco.
Accanto a me c´é un´alta torre in pietra come quelle dei castelli medievali e prima ancora che possa raccapezzarmi sul perché sono proprio lí comincio a levitare mio malgrado verso la sommitá della torre.
Senza soluzione di continuitá mi ritrovo nell´alto della torre, una stanza circolare con una finestrella ad arco su quella immensitá azzurra.
Ci sono quattro o cinque occidentali, giovani uomini che fanno cerchio attorno a un personaggio centrale. La scena mi riempie di delizia spirituale perché in altri tempi avrebbero potuto essere i discepoli di Gesú circondando il loro Maestro, perché questi uomini stanno guardando la figura centrale con la stessa devozione ed attenzionne dovuta a un Maestro.
Non si é ancora volto verso me, ha i capelli neri sulle spalle e posso apprezzare che veste austeramente, scalzo e solo ricoperto da un dhoti bianco.
Il gruppo sembra immerso in una conversazione che il mio arrivo ha interrotto: tutti si rivolgono verso me sorridendomi in silenzio meno il Maestro, che mi guarda impassibile negli occhi.
Per qualche istante ci osserviamo in silenzio, il tempo sufficiente per chiedermi come mai non vedo nessun indú attorno ad un Maestro evidentemente indú, ma solo occidentali.
Osservo leggeri movimenti tra i presenti e mi rendo conto che siamo in contatto telepatico ed hanno ascoltato i miei pensieri.

Il Maestro é di una bellezza spirituale impressionante e la mia vista é calamitata dalla sua presenza.
Dopo avermi guardato in silenzio ora lascia il gruppo alle sue spalle e mi si avvicina, mentre lo fa, rapide impressioni passano nella mia mente, sembra un condottiere, qualcuno che ha portato a compito grandi imprese con esito, sento che vorrei unirmi alle sue imprese perché sicuramente destinate al successo, mi rendo conto che é un uomo che ha realizzato la suprema alchimia dell´essere sia quella che essa sia, perché mentre mi si avvicina sento l´enorme pressione spirituale della sua aura, una potentissima dinamo spirituale, il suo avvicinarsi sta tenendo una reazione addirittura a livello atomico, sento i miei atomi come allarmati e volendo fuggire da quell´enorme pressione, letteralmente li sento gravitare nell´orbita piú lontana possibile dal Maestro, come temendo per la loro incolumitá, e letteralmente sento che se il Maestro si avvicina ancora di piú il mio corpo evaporerá in una nuvola di atomi. É quasi un´esperienza penosa, ma si arresta e mi sorride.
Il suo sorriso sembra aver potere anche sui miei atomi: adesso li sento ripolarizzarsi nell´orbita piú vicina al Maestro, come se gli volessero andare incontro sapendo che la sua presenza solo puó beneficiarli.

Il Maestro mi ha dato tutto il tempo di sentire vivamente tutte le impressioni che hanno causato la sua presenza ed il suo avvicinarsi, poi, con un fare familiare mi domanda qualcosa sulla mia vita personale, come se fosse al corrente della mia vita.
C´é una breve conversazione nella quale ascolto le sue parole con l´udito e allo stesso tempo le sento risuonare in me telepaticamente, mi rendo conto di una specie di connessione che sta tenendo luogo, poi, dopo un breve silenzio riprende a parlare: "Vorrei che facessi qualcosa per me".
La mia reazione é cosí rapida che scorgo un furtivo sorriso sotto i baffi del Maestro: ancora prima che il mio sí incondizionale raggiunga le mie labbra ho congiunto interiormente le palme delle mani in atteggiamento di sottomissione alla sua richiesta. Qualsiasi essa sia.
"Ho fatto un sogno", riprende dopo un breve silenzio, e mentre parla comincio a vedere le immagini del suo sogno.

(Le immagini del sogno di Sri Aurobindo, perché era il Maestro in persona anche se non mi era stato possibile riconoscerlo prima per non averlo mai visto sotto quella immagine di potenza, le immagini dicevo, le ho raccolte separatamente in tre parti perché molto lunga la visione, e l´ho chiamate "La Visione di Savitri", perché ne é l´immagine principale, per distinguerla da altre visioni anche raccolte in questo luogo).


Mentre osservavo le immagini ero come stato "elevato nelle alture", sentivo il contatto ininterrotto con il Maestro mentre mi sosteneva, e sopra di noi la presenza di una divinitá immortale ed eterna, sotto di noi, il mondo evolveva nel corso della storia.

Si capiva subito che era una coscienza evolvendo sulla terra, era quello il senso della evoluzione e della stessa creazione. Vedrete che la prima parte della visione é estremamente simbolica, aprendo i miei scritti verso un´analisi posteriore di questi simboli, che ho raccolto in una serie di articoli (mai completati) sotto il nome di https://sriorobindo.blogspot.com.es/2013/04/the-secret-symbology-in-sri-aurobindos.html  

La seconda e terza parte della visione intendo che si tratti di visioni akashiche del futuro prossimo e remoto che il Maestro mi ha permesso vedere, condividendo con me, e per estensione con i lettori, immagini di cambi sociali e pianetari che avranno luogo tanto nel futuro piú prossimo come in quello piú lontano.





GLI INCONTRI CON SRI AUROBINDO 3



Mentre dormo, mi ritrovo improvvisamente in una grandissima piazza di una moderna cittá. Le immagini sono estremamente nitide, sono fermo nel centro della piazza e vedo le persone attraversarla a piedi in tutte le direzioni, ognuno indaffarato con i suoi propri affari e come alieni alla vita e tutto ció che li circonda.
Mi sembra di percepire una mancanza di profonditá nella loro vita o comunque nelle loro azioni, come assorti unicamente in cose superficiali.
All´improvviso la folla si dirada e vedo una persona ferma davanti a me che non avevo notato prima.
É Sri Aurobindo. 
Il cuore mi salta in petto e sono perfettamente cosciente che sto godendo di un darshan personale.
Mi guarda in silenzio negli occhi, perforandomi con lo sguardo, ma no dice una sola parola, solo mi guarda sostenutamente. Veste un dothi bianco e sandali ai piedi.
Mi rallegro di poter vedere il divino Maestro e mi rendo conto che nel suo silenzio vuole comunicarmi qualcosa di importante.
Quel qualcosa é perfettamente simbolizzato dalla visione, perché mentre noi due siamo fermi uno di fronte all´altro, le persone continuano a camminare indaffarate e come distratte dal senso della vita. Ci passano accanto senza nemmeno notare la nostra presenza.
Poi tutto scompare cosí imrovvisamente com´era comparso e mi ritrovo sveglio in piena notte ripensando nella grande benedizione di aver potuto contemplare il Maestro negli occhi.  
Una conoscenza intuitiva mi suggerisce che dopotutto il mio stile di vita ed il modo in cui osservo la vita tiene certa considerazione da parte del Maestro, e mi si insinua l´idea che i miei passi sono osservati, che non sono completamente solo nelle scelte che ho fatto, che Sri Aurobindo vela e conosce i miei passi.


GLI INCONTRI CON SRI AUROBINDO 2




Dormivo quando le vivide immagini di un villaggio di montagna apparvero alla mia mente estremamente nitide, prima ancora che mi riprendessi dalla sorpresa vedo Sri Aurobindo camminare per una delle stradine dirigendosi verso la piazzetta in cui sostavo.
Il Maestro indossa un semplice dhoti bianco e sandali ai piedi, i suoi capelli ancora neri.
Non c´é nessuno per le strade, ci siamo solo noi due, e la mia sorpresa mista con la delizia di poter contemplare il Maestro che tanto amo.
Il Maestro sembra camminare assorto e al raggiungere la piazzetta in cui mi trovo, senza nemmeno guardarmi gira verso destra in una stradina che conduce fuori del villaggio.
Quella stradina é abbastanza strana perché la stessa strada e le case finiscono improvvisamente sostituite per una luminositá azzurra sulla quale esplodono piccole scintille bianche.
Osservo il Maestro dirigersi tranquillamente verso l´ultima casa del villaggio, prima di quella distesa azzurra, lo vedo spingere una porta a vetri e scomparire nell´edificio.
Sono rimasto solo nel villaggio, rivolto verso l´ultima casa dove ho visto introdursi il Maestro, osservo quella peculiare distesa azzurra sostituire la realtá senza soluzione di continuitá, poi mi si annuvola la visione e mi sveglio ritrovandomi nel mio corpo in piena notte. Trascorro il resto delle ore notturne richiamando alla mente le immagini, cercando di decifrare il significato, ma sopratutto per rinnovare la delizia del mio cuore richiamando alla mente in tutti i dettagli la visione del mio amato Maestro.