Wednesday, April 11, 2018

GLI INCONTRI CON SRI AUROBINDO 5


Chiunque puó capire il mio stato d´animo la mattina dopo la grandiosa visione di Savitri, il futuro della terra, e lo stesso incontro con Sri Aurobindo.

Nonostante una parte di me credesse intensamente che era stato reale, improvvisamente sorgevano i dubbi che mi corrodevano: "Soono stato preda di poderosa allucinazione?"  "Mi avranno portato i miei studi e pratica dello yoga alla pazzía senza nemmeno accorgermene?" "Come posso aver addirittura immaginato che il Maestro chiedesse proprio a me se ero disposto a fare qualcosa per lui?" 

Con alterni dubbi e certezze chiusi gli occhi per incontrare nel sonno pace alla mia mente.
Riconobbi il tipico meccanismo, la mia coscienza era passata dallo stato di veglia a quello di sonno cosciente ma non ebbi tempo per osservare altro perché improvvisamente mi sentíi trasportare nell´aria ad una estrema velocitá, e prima che potessi darmi conto di quello che succedeva il viaggio era giá finito.

Mi trovavo ad Auroville nel mio corpo sottile, ne riconoscevo la luce che entrava per la finestra della stanza ed il verde ombroso degli alberi. Proprio contro la finestra un tavolo e una sedia, un uomo seduto a quel tavolo dandomi le spalle come intento a leggere qualcosa.

La mia prima reazione fu di incomoditá e sorpresa, incomodo perché avevo violato quello che ritenevo essere lo spazio privato di un individuo senza egli essere al corrente dell´intrusione, e sorpresa perché non riuscivo a capire che cosa stessi facendo in quel luogo.

La sorpresa fu tuttavia maggiore quando Sri Aurobindo si materializzó accanto a me. 
Stavo per chiedergli tutto eccitato che per favore mi spiegasse quando anticipandosi alla mia voce portó l´indice sulle labbra invitandomi al silenzio, e poi con il dito indicandomi l´uomo seduto al tavolo.

Sentendomi autorizzato ad indagare mi  avvicinai all´uomo, da dov´ ero potevo vedere perfettamente il suo profilo e le sue spalle e sporgendomi sopra di lui  potevo leggere perfettamente la rivista che aveva tra le mani.
 Detti un balzo di sorpresa mio malgrado e mi girai verso Sri Aurobindo: quell´uomo stava leggendo un´articolo che avevo scritto io stesso!  
Ma il Maestro continuava a guardarmi imperterrito, senza un gesto o una parola.
Rimisi gli occhi sulla rivista: l´articolo era comparso su una rivista New Age di amici belga ed editata a Bruxelles, ero stato io stesso a inviarla ad un amico in Auroville per conoscerne il parere, giá che prendeva in considerazione certi aspetti dello yoga integrale.

Ma presto incominciai a rendermi conto anche di un´altra cosa non meno importante, che ero capace di percepire la "atmosfera psicologica" di quell´uomo come se fosse un libro aperto.
Percepivo vivamente una atmosfera mentale asfissiante, e per un momento pensai con allarme il danno che quella asfissiante aura invisibile avrebbe potuto arrecare a dei bambini se sottomessi alla sua influenza.

Poi mi resi conto che concretamente io stesso ero oggetto del soffocante scrutinio di quell´uomo, leggeva il mio articolo non esattamente per informarsi ma con l´evidente intenzione di agire come un inquisitore, con la certezza assoluta e l´auto sufficienza di considerarsi capace di decidere se il mio articolo avesse o non avesse valore, o se peccasse di fragante eresia.

Ironia della sorte, il Maestro oggetto della sua ammirazione ed i cui scritti difendeva con tanto zelo dai profani, era proprio dietro le sue spalle e mi chiedevo come fosse possibile non aver dato nessun accenno di essersi reso conto per lo meno inconsciamente di qualcosa che aveva alterato la sua solitudine nel campo sottile, ma specialmente, essere stato completamente refrattario alla percezione della presenza del Maestro vicino a lui.

Quando ormai non avevo piú dubbi sulle mie percezioni  mi voltai un´altra volta verso il Maestro, molteplici le mie considerazioni e si accavallavano sulle mie labbra, peró continuava a guardarmi in silenzio con quegl´occhi accattivanti che mi riempivano di delizia spirituale.

Fece un gesto con la mano indicando lo presente come a dire "Questo é quello che c´é qui",
e senza interruzione mi ritrovai nel mio letto dal quale saltai con un balzo!

Pensate: se avevo dubbi sui miei incontri con il Maestro, se avevo dubbi sulla visione che mi aveva confidato, e se avevo dubbi sul fatto che ero stato con il Maestro ad Auroville quella stessa notte, tutto quello che dovevo fare era andare ad Auroville dal mio amico, incontrare la mia rivista e l´uomo che l´aveva letta! L´avrei riconosciuto dappertutto.

Brevemente aggiungeró qui, (perché l´ho sviluppato altrove con maggiori dettagli) che:
Andai ad Auroville, il mio amico aurovilliano conservava ancora la rivista, al chiedergli  che identificasse il lettore del mio articolo secondo la descrizione che gli fornivo, queste furono le sue testuali parole: " Sí, stai parlando di X, é stato un tempo quí come "guest", ed ora si é trasferito alla comunitá Y, e l´articolo glielo diedi io stesso da leggere, per conoscerne l´opinione.

 Incidentalmente, ho protetto l´identitá del soggetto che descrivo, e puó star sicuro che questo é tutto quello che riveleró su di lui, se un giorno leggesse quest´articolo, saprá che si tratta di lui e deciderá lui stesso se confermare o mantenere il silenzio su questo relato.

Potete immaginare la liberazione che sentii dopo quei mesi di dubbi! Tutti i miei incontri con Sri Aurobindo erano stati reali e ne avevo la conferma! Sono sincero, non é che avessi dubbi reali di averlo incontrato, il mio dubbio piú assillante era che mi avesse invitato ad occuparmi di qualcosa, mi riusciva difficile credere che avesse scelto proprio me tra tante persone certamente piú qualificate e riconosciute nei circoli dello yoga integrale, dove il Suo messaggio avrebbe potuto essere amplificato facilmente e raggiungere piú persone.
Invece, aveva scelto me, perso in un angolo di mondo, senza nemmeno luce elettrica, senza mezzi economici, senza niente di niente, per confidarmi la sua Visione di Savitri, e la richiesta di essergli utile.
Questo sconvolgeva tutta la mia vita, peró mai compito mi sembró piú meraglioso...

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