Questa notte il passo dalla coscienza di veglia al sonno cosciente é stato inusualmente facile, quasi fosse divenuto un movimento spontaneo senza bisogno di aplicarvi una volontá specifica.
Mi ritrovo nel mio corpo sottile in un mondo azzurrato e profondo. Non é l´azzurro del cielo, é quello del mondo mentale che ormai riconosco.
Accanto a me c´é un´alta torre in pietra come quelle dei castelli medievali e prima ancora che possa raccapezzarmi sul perché sono proprio lí comincio a levitare mio malgrado verso la sommitá della torre.
Senza soluzione di continuitá mi ritrovo nell´alto della torre, una stanza circolare con una finestrella ad arco su quella immensitá azzurra.
Ci sono quattro o cinque occidentali, giovani uomini che fanno cerchio attorno a un personaggio centrale. La scena mi riempie di delizia spirituale perché in altri tempi avrebbero potuto essere i discepoli di Gesú circondando il loro Maestro, perché questi uomini stanno guardando la figura centrale con la stessa devozione ed attenzionne dovuta a un Maestro.
Non si é ancora volto verso me, ha i capelli neri sulle spalle e posso apprezzare che veste austeramente, scalzo e solo ricoperto da un dhoti bianco.
Il gruppo sembra immerso in una conversazione che il mio arrivo ha interrotto: tutti si rivolgono verso me sorridendomi in silenzio meno il Maestro, che mi guarda impassibile negli occhi.
Per qualche istante ci osserviamo in silenzio, il tempo sufficiente per chiedermi come mai non vedo nessun indú attorno ad un Maestro evidentemente indú, ma solo occidentali.
Osservo leggeri movimenti tra i presenti e mi rendo conto che siamo in contatto telepatico ed hanno ascoltato i miei pensieri.
Il Maestro é di una bellezza spirituale impressionante e la mia vista é calamitata dalla sua presenza.
Dopo avermi guardato in silenzio ora lascia il gruppo alle sue spalle e mi si avvicina, mentre lo fa, rapide impressioni passano nella mia mente, sembra un condottiere, qualcuno che ha portato a compito grandi imprese con esito, sento che vorrei unirmi alle sue imprese perché sicuramente destinate al successo, mi rendo conto che é un uomo che ha realizzato la suprema alchimia dell´essere sia quella che essa sia, perché mentre mi si avvicina sento l´enorme pressione spirituale della sua aura, una potentissima dinamo spirituale, il suo avvicinarsi sta tenendo una reazione addirittura a livello atomico, sento i miei atomi come allarmati e volendo fuggire da quell´enorme pressione, letteralmente li sento gravitare nell´orbita piú lontana possibile dal Maestro, come temendo per la loro incolumitá, e letteralmente sento che se il Maestro si avvicina ancora di piú il mio corpo evaporerá in una nuvola di atomi. É quasi un´esperienza penosa, ma si arresta e mi sorride.
Il suo sorriso sembra aver potere anche sui miei atomi: adesso li sento ripolarizzarsi nell´orbita piú vicina al Maestro, come se gli volessero andare incontro sapendo che la sua presenza solo puó beneficiarli.
Il Maestro mi ha dato tutto il tempo di sentire vivamente tutte le impressioni che hanno causato la sua presenza ed il suo avvicinarsi, poi, con un fare familiare mi domanda qualcosa sulla mia vita personale, come se fosse al corrente della mia vita.
C´é una breve conversazione nella quale ascolto le sue parole con l´udito e allo stesso tempo le sento risuonare in me telepaticamente, mi rendo conto di una specie di connessione che sta tenendo luogo, poi, dopo un breve silenzio riprende a parlare: "Vorrei che facessi qualcosa per me".
La mia reazione é cosí rapida che scorgo un furtivo sorriso sotto i baffi del Maestro: ancora prima che il mio sí incondizionale raggiunga le mie labbra ho congiunto interiormente le palme delle mani in atteggiamento di sottomissione alla sua richiesta. Qualsiasi essa sia.
"Ho fatto un sogno", riprende dopo un breve silenzio, e mentre parla comincio a vedere le immagini del suo sogno.
(Le immagini del sogno di Sri Aurobindo, perché era il Maestro in persona anche se non mi era stato possibile riconoscerlo prima per non averlo mai visto sotto quella immagine di potenza, le immagini dicevo, le ho raccolte separatamente in tre parti perché molto lunga la visione, e l´ho chiamate "La Visione di Savitri", perché ne é l´immagine principale, per distinguerla da altre visioni anche raccolte in questo luogo).
Mentre osservavo le immagini ero come stato "elevato nelle alture", sentivo il contatto ininterrotto con il Maestro mentre mi sosteneva, e sopra di noi la presenza di una divinitá immortale ed eterna, sotto di noi, il mondo evolveva nel corso della storia.
Si capiva subito che era una coscienza evolvendo sulla terra, era quello il senso della evoluzione e della stessa creazione. Vedrete che la prima parte della visione é estremamente simbolica, aprendo i miei scritti verso un´analisi posteriore di questi simboli, che ho raccolto in una serie di articoli (mai completati) sotto il nome di https://sriorobindo.blogspot.com.es/2013/04/the-secret-symbology-in-sri-aurobindos.html
La seconda e terza parte della visione intendo che si tratti di visioni akashiche del futuro prossimo e remoto che il Maestro mi ha permesso vedere, condividendo con me, e per estensione con i lettori, immagini di cambi sociali e pianetari che avranno luogo tanto nel futuro piú prossimo come in quello piú lontano.
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