Visione (Aprile 1999)
È giorno e sono accanto a un fiume, qualcosa ne ha alterato la corrente, l'ho già visto altre volte, l'acqua sembra preannunciare una piena e infatti quando guardo a monte della corrente vedo una impressionante, gigantesca onda approssimarsi.La reazione è ... perché capisco subito che quell'onda non è materiale, però è vera, esiste realmente o esisterà, è quello che so guardandola. Stranamente, quando razionalmente potrei risolvere il problema semplicemente allontanandomi dal fiume, guardo a sinistra e vedo che proprio in mezzo al fiume c'è un'isoletta artificiale, e "so" che se riuscirò a raggiungerla sarò salvo, nonostante la ragione dica che, trovandosi in mezzo al fiume, sarebbe stata travolta in pieno e sommersa dall'onda gigantesca.
Sembra un'isola fatta da mani umane perché costituita da blocchi di pietra e con delle costruzioni, anch'esse, in pietra le cui funzioni mi sono sconosciute. Si direbbe che una grande esperienza ha messo insieme il congiunto dell'isola, che sembra essere lì da molto tempo, perfetta in sè nella sua semplicità estetica.
Mi meraviglia che l'approssimarsi dell'onda non abbia messo in guardia i residenti, infatti non si vede nessuno, nonostante l'onda sia ormai piú vicina. La visione dell'acqua che avanza é cosí...definitiva, soprannaturale, che mi sveglio in preda a una specie di angoscia... -ma che cosa sto vedendo?...-che sta succedendo?..e poi -no no, devo tornare lì sull'isola prima che l'acqua arrivi...
Mi riaddormento. E sono di nuovo vicino al fiume (mi sorprende che la visione si sia riallacciata al punto in cui si era interrotta).
La gigantesca onda è ormai vicinissima. Non mi ero accorto prima della presenza di un ponticello che porta sull'isola, devo affrettarmi perché il livello dell'acqua che si alza minaccia di sommergerlo. Guardo verso l'isola. Un gruppetto di uomini e donne sono riuniti lì, qualcuno tra di loro indossa tuniche ed ha i capelli lunghi.
Nonostante l'onda stia per raggiungerli e sommergerli, data la sua gigantesca dimensione, sono tutti tranquilli.
Mi affretto verso il ponte, ci sono degli ostacoli, della vegetazione, che mi impediscono di procedere con più velocità di quella che vorrei avere perché l'acqua è al punto di ricoprire il ponte ... mi affretto ... e finalmente raggiungo il gruppo sull'isola.
Sono tutti ... straordinariamente sereni ... quelli con le tuniche sembrano Hierofanti.
Ecco, l'acqua arriva, ma siamo tutti lì in mezzo a una gran pace.
E sorprendentemente, l'onda che avrebbe dovuto o potuto sommergere l'isola si divide in due scorrendo ai due lati dell´isola e limitandosi a lambire le pietre del porticciolo.
È un momento di unione suprema, tutti ci sentiamo uniti da un profondissimo vincolo; guardiamo verso il cielo, dove tra le nuvole grigie é apparso un singolo raggio di sole che bacia l'isola e noi tutti con la sua Luce. Non è solo un sole ... è lo stesso Dio Padre che ci sta benedicendo...
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